lunedì 23 gennaio 2012

L'ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI

Oggi andiamo a toccare un argomento più strettamente erboristico e parliamo di oli essenziali.
Gli oli essenziali sono delle sostanze eteree che le piante, dette aromatiche, contengono in quantità variabile, solitamente una piccola percentuale dei componenti. La pianta produce queste sostanze per proteggersi da insetti, erbivori e per richiamare le api per l'impollinazione. Sono un vero e proprio sistema di comunicazione che i vegetali utilizzano per "parlare" con il mondo esterno.

Olio essenziale di lavanda

Le essenze sono estratte da varie parti della pianta (foglie, fiori, rizoma, frutti..) con metodologie differenti: distillazione in corrente di vapore, estrazione con solventi, per spremitura o tramite "enfleurage". La distillazione sfrutta le proprietà volatili (eteree) degli oli che vengono estratti direttamente dalla pianta fresca. Solitamente la distillazione viene utilizzata per le foglie. Dalla distillazione si ottiene una frazione acquosa (acqua aromatica) e una oleosa che viene separata attraverso metodiche fisiche. Le acque aromatiche, che contengono piccole tracce di essenza, vengono largamente utilizzate nell'industria cosmetica o in quella alimentare.
La spremitura a freddo viene sfruttata per estrarre gli oli essenziali da parti più robuste della pianta. Ad esempio per gli OE della famiglia delle Rutacee viene sfruttato questo processo in cui l'essenza viene ottenuta dalla spremitura del pericarpo del frutto.
Enfleurage
L'enfleurage (inflorazione) è un processo molto suggestivo con cui si estraggono essenze delicate come quelle dei fiori d'arancio, rosa o gelsomino. La tecnica consiste nel far macerare i fiori all'interno di una sostanza grassa che, attraverso un processo di diffusione, permette all'essenza di essere estratta all'interno della matrice grassa. Successivamente viene poi separata con complesso procedimento. Pur essendo una tecnica molto valida è stata abbandonata dall'industria per gli elevati costi di produzione.

Gli oli essenziali si possono utilizzare in modi diversi a seconda dello scopo che ci si prefigge. Essendo le essenze delle sostanze volatili vengono spesso usate per diffusione negli ambienti tramite strumenti adeguati o anche semplicemente, aggiungendo delle gocce all'acqua dei termosifoni. E' noto che gli OE vengano utilizzati nelle saune di vapore proprio perchè in questa condizione possono essere assorbiti facilmente dal derma.
Gli oli essenziali si possono anche assumere per uso interno quando non sono estratti con l'uso di solventi tossici. Jean Valnet, famoso medico francese che studiò a fondo l'argomento, ne consigliava l'assunzione di alcune gocce su zolletta di zucchero o su un cucchiaino di miele (scelta consigliata). Tuttavia va ricordato che, per la loro elevata lipofilia e, in alcuni casi, per l'azione irritante sulle mucose, assumere gli OE per bocca dev'essere fatto sotto il consiglio di un esperto.


Dal punto di vista chimico gli OE sono miscele complesse di sostanze organiche volatili appartenenti a diverse classi come: aldeidi, chetoni, alcoli, terpeni ed esteri. Questi componenti costituiscono il fitocomplesso dell'essenza che presuppone un'azione sinergica.

Per la brevità del post, possiamo ricordare le proprietà di alcune essenze tra le più utilizzate:
  • Arancio amaro (Citrus aurantium, var. amara): Tonico-digestivo, calmante
  • Eucalipto (Eucalyptus globulus): Stimolante, espettorante
  • Lavanda (Lavandula angustifolia): Antisettico, antispasmodico 
  • Limone (Citrus limon): Sedativa, antisettica, cicatrizzante
  • Menta (Mentha X piperita): Antisettico, balsamico
  • Pino silvestre (Pinus sylvestris): Espettorante, decongestionante
  • Tea tree oil (Malaleuca alternifolia): Antimicotico, antibatterico

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