venerdì 24 agosto 2012

UOMINI, ANDATE ALLA RADICE!

Questo post nasce dall'esperienza vissuta un mese fa in cui sono andato a trovare degli amici in un'azienda che produce piante officinali nell'appennino tosco-emiliano e ci siamo dedicati alla raccolta di radici di ortica dioica. L'urtica dioica è una pianta ampiamente conosciuta anche da chi non si interessa di botanica a causa della reazione irritante che provoca sulla pelle (urere significa bruciare) dovuta dall'acido formico presente nei peli acuminati. Diciamo che per essa vale il detto 'il primo incontro non si scorda mai'...

La raccolta di radici di ortica ha attivato i nostri geni di raccoglitori ma ha anche provocato interesse in chi della radice di ortica non avesse idea dell'utilizzo erboristico. Infatti, se ai più possono esser poco note le proprietà delle foglie di ortica ancor meno lo sono quelle delle radici! Andiamo alla radice perciò...

Urtica dioica radix
L'ortica, sia le foglie che le radici, forniscono un discreto apporto mineralico con sali di sodio, potassio e magnesio. I composti chimici contenuti nelle radici di ortica sono acidi grassi, terpeni, fenilpropani, steroli e lectine. A questi ultimi la ricerca scientifica ha attribuito l'attività di inibire la crescita delle cellule prostatiche. Sembra, inoltre, che il sitosterolo in essa contenuto favorisca una diminuzione della sintesi di prostaglandine a livello prostatico migliorando il quadro infiammatorio.
Tra le piante studiate nell'IPB (Ipertrofia Prostatica Benigna) l'ortica presenta il minor numero di lavori scientifici. Tuttavia cercando nelle banche dati si può osservare che qualche lavoro è stato fatto con discreti risultati.
In questo articolo ad esempio, gli autori concludono che l'associazione di Urtica dioica, Serenoa repens e Pinus pinaster può essere utile nella prevenzione dell'IPB. Speriamo che altri studi sostengano l'attività di Urtica così noi continueremo a raccoglier radici e qualcuno potrà magari trarne giovamento...

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