E' proprio questo il momento di ricorrere alle classiche forme di "depurazione" che sono tradizionalmente state promosse da erboristi e naturopati per favorire il drenaggio da parte degli organi emuntori (fegato, reni, pelle).
Se parliamo di depurazione del fegato, la pianta di riferimento è sicuramente il Cardo mariano. Silybum marianum è una pianta della famiglia delle Compositae i cui frutti sono utilizzati fin dall'antichità come protettori del fegato. E' una pianta che può raggiungere i 150 cm e i cui frutti maturano in piena estate.
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Cardo mariano |
E' stato dimostrato che la silimarina possieda proprietà antiossidanti ed epatoprotettive aumentando il contenuto cellulare di glutatione e favorendo l'attività di scavenger nei confronti dei radicali liberi. Il cardo mariano è usato nei disturbi del fegato in cui si riscontrano alterati valori epatici anche nei casi in cui gli epatociti perdano la loro funzionalità divenendo cellule fibrose a seguito della produzione di collagene. La silimarina è stata anche in grado di inibire la proliferazione di cellule tumorali.
Tra tutte queste proprietà ve n'è una molto curiosa...infatti il cardo mariano è in grado di diminuire l'intossicazione da Amanita phalloides. Utile da tenere a portata di mano in montagna quando si va a funghi...
Dal punto di vista puramente energetico, Cardo mariano è una pianta che ben si presta alla stanchezza stagionale. Infatti nella MTC (medicina tradizionale cinese) il fegato è l'organo che muove l'energia vitale, il Qi. Lavorando sul fegato si fa circolare l'energia e l'organismo si sente più tonico.
Buon risveglio...
Attenzione alla pressione: il cardo mariano non dovrebbe esser usato da soggetti predisposti all'ipertensione.
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