venerdì 8 giugno 2012

KARKADE' E LA SETE PIU' NON C'E'...

Ormai è un'epidemia...ci sono bevitori di Karkadè ovunque! Hibiscus sabdariffa si sta affermando come bevanda sostitutiva di tè e caffè anche negli uffici dove la dipendenza da caffeina era radicata da generazioni di impiegati legati al rito delle "macchinette"...
I fiori di Karkadè sono la parte della pianta da cui si ricavano dei delicati infusi. Hanno un colore rosso vivo che deriva dagli antociani contenuti (fino all'1,5%). I principi attivi sono acidi organici (15-30%) come acido citrico, tartarico, malico, ossalico che conferiscono alla bevanda il sapore leggermente acidulo. La presenza di acidi organici conferisce una blanda azione lassativa alla bevanda anche se mitigata dalla cospicua quantità di mucillaggini nei fiori di ibisco.
Il consumo di questo rosso infuso è diventato popolare per le sue proprietà dissetanti anche se non è ben chiaro il meccanismo sottende a quest'azione.

Hibiscus sabdariffa
 Alcuni studi (link pubmed) hanno dimostrato come l'assunzione quotidiana di karkadè possa favorire l'abbassamento della pressione arteriosa in soggetti che soffrano di leggera ipertensione.
Un'arma in più per affrontare il grande caldo che sta per sopraggiungere...potreste prepararlo in buona quantità e conservarlo in frigorifero, sostituendolo a tutte le bevande zuccherate pubblicizzate da seducenti signorine che le degustano con cannuccia e ombrellino in spiaggie caraibiche...

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